Laboratori per la scuola primaria
"Un sipario per amico, un banco di emozioni"
LA PSICO-DIDATTICA TEATRALE AL SERVIZIO DELLA SCUOLA PRIMARIA
Il gioco-teatro
Grazie ai presupposti fantastici studiati appositamente sulla conoscenza del clima affettivo e emotivo della classe, l’esperto di psico-didattica teatrale sviluppa narrazioni, attività di movimento, giochi di ruolo, drammatizzazioni che favoriscono il dialogo e mettono in luce o sciolgono tensioni nate all’ombra del banco di scuola.
Laddove il più forte crea un clima di tensione rispetto al più debole o lo stereotipo detta legge e non favorisce l’accettazione della diversità, i laboratori di psico-didattica teatrale portano i ragazzi a riflettere sui loro pregiudizi e aprono una breccia dove spesso l’insegnante non riesce a arrivare proprio a causa del ruolo che riveste.
L’operatore e l’operatrice teatrale, in quanto presenze non quotidiane, operano in un clima di assenza di giudizio e affermano così l’importanza che ha il riuscire a accettarsi reciprocamente per sviluppare una coscienza di gruppo: le cose che non vanno possono sempre essere cambiate purché vi sia la disponibilità generale a ascoltarsi e la voglia di comunicare i propri pensieri.
Nella ricerca di un clima di fiducia reciproco si arriva a preferire l’esplosione all’implosione emotiva e si affermano e attuano momenti di confronto e conforto tra coetanei, genitori e insegnanti.
E è proprio grazie al “recitare” -e quindi alla possibilità di giocare diversi ruoli e sviluppare diversi vissuti emotivi- che spesso si viene a creare un clima di empatia costruttivo e giocoso tra insegnanti e bambini e tra gli stessi bambini.
Obiettivi generali
Fare teatro a scuola non significa avere una scuola di teatro. Proporre un’esperienza teatrale ai bambini non significa imparare testi a memoria o movimenti precostituiti bensì partire dal bambino stesso e dalla teatralità spontanea che è in grado di esprimere naturalmente, reputando la tecnica al servizio dell’invenzione, le regole del linguaggio al servizio del senso del discorso.
Non si propone qui, quindi, un teatro che mira allo spettacolo, al prodotto finito, bensì un laboratorio creativo che permetta al bambino e al ragazzo di esprimere al meglio il suo discorso.
E, dare la possibilità a un bambino di esprimersi al meglio, non può che portare a vivere il teatro come straordinario veicolo di comunicazione sociale.
I percorsi, finalizzati alla valorizzazione e all’ascolto della diversità, hanno guidato intere classi alla comprensione del valore positivo del confronto tra generazioni, tra razze e culture differenti, tra disabile e normodotato.
Classi quindi che, grazie al teatro, hanno approfondito il significato della parola INSIEME.
I laboratori di didattica teatrale sono stati per centinaia di alunni “spazio dell’incontro e del confronto”, dove il coinvolgimento ludico ha portato alla scoperta dell’appartenenza a una comunità e al rispetto delle regole in essa strutturate.
Una voce “fisica” dell’infanzia, da accostare alle tante voci “virtuali” che sempre più dominano l’universo comunicativo dei bambini e degli adolescenti.
ALCUNI ESEMPI DI PRESUPPOSTI FANTASTICI PER LA SCUOLA PRIMARIA: