“¿META!”

Età consigliata: 12-16 anni

Una storia che parla di amicizia e lealtà, di diversità e unicità, ma anche di tradimento, giudizio e discriminazione.
Sara, Marco e Giulia, i tre protagonisti adolescenti, sono appassionati di football americano e si ritrovano sulla scena a giocare la loro partita più importante: salvare la loro amicizia.

Tre caratteri estremamente diversi: Sara, additata da sempre come “Cicciona!” convive con il giudizio e le offese dall’inizio della scuola, Marco, compagno maturo e sensibile, ha le idee chiare sulle relazioni e sui valori che contano per lui e per la società e infine Giulia, intelligente, curiosa e grande appassionata di libri che ogni giorno però si scontra con l’idea di essere sbagliata agli occhi degli altri e desidera ardentemente di riuscire ad apparire finalmente “giusta”.

La squadra, metafora della loro amicizia, diviene elogio della forza delle diversità e mette subito in luce quanto siano importanti il rispetto e la cura nelle relazioni. L’equilibrio viene presto minato da una compagna che incarna alcuni tra i più dannosi disvalori che affliggono la nostra società: la discriminazione, la lipofobia, e la superficialità nei rapporti umani.
Una gara quindi ad accaparrarsi consensi e popolarità, una gara ad arrivare per primi a fare “meta”.

Uno spettacolo per far riflettere i ragazzi sull’importanza dei legami sani e leali, sulla ricerca della propria unicità e, soprattutto, sulla libertà di essere se stessi rispettando corpi e vissuti diversi dal proprio.

L’interesse verso gli studi sullo stigma del peso nasce grazie all’amicizia e alla stretta collaborazione con il pedagogista e scrittore fiorentino Francesco Baggiani. Il suo libro “P(r)eso di mira – Pregiudizio e discriminazione dell’obesità” (edito da Clichy), è il primo trattato scientifico italiano che affronta in termini scientifici, sociologici ed educativi il complesso tema della discriminazione ponderale, cioè basata sul peso delle persone. L’obiettivo del nostro lavoro, che si situa all’interno del progetto più ampio “Appesə a 1 chilo” è quello di riconoscersi in una storia che non è la tua ma che, toccando temi universali, parli anche di te.

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